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Ma allora a scuola ci andiamo o no? Forse sarebbe opportuno attendere ancora 15/20 giorni!

È ormai da più di un mese che ogni telegiornale o bollettino radio non fa che parlar  del rientro a scuola, a far data dal 7 gennaio, almeno per quanto riguarda le scuole superiori. Come tutti sappiamo alcuni partiti politici erano per un rientro nelle aule scolastiche, altri, convinti che sia molto meglio e più opportuno attendere ancora un paio di settimane per vedere se il contagio di questo maledetto Covid-19 abbia a diminuire. Personalmente sono dell’idea che occorra ancora attendere prima di muovere centinaia di migliaia di ragazzi che mascherine e distanze di sicurezza, potrebbero egualmente contagiarsi andando a creare una situazione di assoluta ingestibilità. Attendere ancora 15/20 giorni significa molto: l’anno scolastico 2020/2021 è già andato a “farsi fottere”, come è già successo per il precedente 2019/2020. I mezzi pubblici che devono portare gli alunni ai loro istituti sono carenti ed il loro servizio, nonostante tutte le promesse fatte dal governo, non è stato potenziato, per cui bus e tram continuerebbero ad essere intasati di persone con tutte le immaginabili conseguenze. Ma l’altro grosso problema riguarda quello dei “tamponi” a cui tutti gli alunni, dovrebbero essere sottoposti prima di sedersi in un’aula scolastica, per quanto opportunamente distanziati. Vi risulta che il governo o la ministra della pubblica “distruzione” (pardon…”istruzione”), abbiano predisposto qualcosa a rimando? Mi pare proprio di no! Tutto è lasciato alla buona volontà ed all’improvvisazione, alla faccia della prevenzione. Sempre a  proposito di tamponi, ritengo estremamente necessario che essi debbano essere fatti anche da tutti gli insegnanti e dal personale ausiliario: chi si rifiuta di farlo, va, a mio parere, allontanato immediatamente dalla scuola ove lavora e sospeso dal servizio senza retribuzione. In tutto questo marasma anche i presidi (oggi chiamati dirigenti scolastici), non mancano di dire la loro: ognuno dice la sua, facendo almeno si spera, riferimento al proprio istituto scolastico: io sono e resto del parere che lor signorie dovrebbero attendere le decisioni dei loro superiori senza pontificare troppo. Se i presidi ritenessero che le imposizioni del governo possano essere negative o pericolose per la salute dei loro alunni, anziché parlare, farebbero meglio a fare denunce circostanziate e precise! Ma spiace dirlo, che Salvini ha piena ragione nel dire che sono in primis le famiglie ed i genitori a dover valutare attentamente la situazione e decidere, loro stessi, se mandare i loro figli a scuola o tenerseli a casa! Il mondo della scuola resta, comunque, nel casino più completo e testimonia quella che è la nostra attuale realtà: una realtà contraddistinta dal fatto che tutti parlano, tutti comandano, tutti danno consigli ed indicazioni, ma ben pochi hanno le idee chiare. In questa dannata situazione sono in troppi a volere uno scampolo di notorietà straparlando senza averne le basi e le effettive conoscenze. Alla domanda su chi ci si deve fidare rispondo: boh??  Fidiamoci del nostro personale buon senso e del nostro intuito! Ognuno, dicevano i nostri vecchi, deve essere il “miglior medico di sé stesso”!

 

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