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Max Wilhelm Wundt

 

Nella rubrica Liberamente di oggi ho deciso di scrivere di Max Wilhelm Wundt, probabilmente un nome che non dirà molto ai nostri lettori.

Il signore di cui scriveremo è stato un austero (come avrete potuto intuire dalla foto pubblicata) protagonista nella storia della scienza. Nato nel 1832 e morto nel 1920, il suo principale merito, quello di essere considerato il padre della psicologia moderna.

Nel 1879 Wundt fondò a Lipsia il primo laboratorio di psicologia sperimentale, da questo episodio la maggioranza degli studiosi data l’inizio della storia della psicologia (moderna).

Prima di Wundt furono in molti a dedicarsi alla psicologia. Wundt stesso, pur essendo “il padre” della psicologia ha diviso i suoi interessi in diversi settori: fisiologia, medicina, filosofia.

Le teorie e gli studi di Wundt influenzarono le due successive generazioni non solo di psicologi, ma di importanti medici, psichiatri e fisiologi. Egli contribuì alla formazione del noto psichiatra Emil Kraepelin, dello statunitense Stanley Hall,e di Edwar Tichener).

Non desidero soffermarmi su quello che è stato l’elementarismo (così il nome dato alle sue teorie, in quanto egli cercava gli elementi fondativi e costitutivi della psicologia).

Preferisco ricordare quelle che a mio avviso risultano alcune idee o intuizioni fondamentali espresse da Wilhelm Wundt.

La prima è quella di aver voluto indagare la psicologia attraverso l’utilizzo di metodi scientifici, si può dire che sia stato davvero il primo. La seconda è stata quella di dare importanza all’introspezione.

Ancor oggi, dopo cento quarantadue anni, alcune persone ritengono impossibile applicare la scienza ai fenomeni introspettivi. Wundt riteneva l’impresa difficile, (non applicabile a fenomeni complessi quali il pensiero) ma grazie alla sua tenacia e al suo rigore ha dimostrato che è possibile indagare non solo i fenomeni presenti all’esterno della “testa”, ma anche al suo interno, dando vita ad una fantastica avventura.

Wilhem Wundt è stato anche il fondatore della Völkerpsychologie (la psicologia dei popoli), l’applicazione delle teorie psicologiche alle tematiche espresse dai popoli (linguaggio, miti, costumi).

Ulteriore merito di Wundt è stata una produzione davvero sterminata, enciclopedica, di enorme sintesi, gli si attribuiscono circa 50.000 pagine di lavori scientifici, (numero che prevede una impressionante media di due pagine la giorno) in cui ha cercato di trattare le conoscenza di una disciplina vasta, interessante e trasversale.

Grazie a Max Wilhem Wundt tutti noi possiamo dire di avere la possibilità di conoscerci un po’ meglio.

 

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