L’ultimo re d’Italia, Umberto II di Savoia, è mancato il 18 Marzo del 1983, all’età di 78 anni.
Egli regnò solamente un mese ed è definito “Il Re di maggio”.
Umberto nacque a inizio secolo nell’ancora incantevole e visitabile castello di Racconigi, in Piemonte. Suo padre era il famoso Re Vittorio Emanuele III, il quale si trovò a dover gestire il proprio Paese in due guerre mondiali, i cui danni furono di un’entità notevole e, considerando i morti, tra cui molti innocenti, indecifrabile. Il nuovo Regno, a capo del figlio, non emerse in modo così proficuo: Umberto si sposò ed ebbe quattro figli, tra cui Vittorio Emanuele, spesso al centro del gossip, per la sua quotidiana mondanità e al di fuori di alcune regole, a differenza del padre che proseguì la carriera militare, ottenne una Laurea in Giurisprudenza e portava in alto i valori della famiglia reale.
Durante l’armistizio dell’Italia con gli Alleati, nella Seconda guerra mondiale, egli dichiarerà a breve la convocazione del popolo al voto: i cittadini avrebbero dovuto optare per l’instaurazione di una Monarchia o di una Repubblica.
La situazione politica italiana non era stabile, nemmeno conclusasi la guerra: numerosi furono i disordini, in particolare nel Sud dell’Italia. Egli decise di abdicare ed esiliare a Cascais, in Portogallo. Nemmeno la salute fu dalla sua parte: dovette combattere, per molti anni, con un tumore.
Lasciò un testamento con dichiarazioni di notevole importanza per l’Italia: la Sacra Sindone, ovvero il lenzuolo con cui venne avvolto il corpo di Gesù, non doveva più essere proprietà dalla dinastia, ma donata a Papa Giovanni Paolo II, con l’archivio storico di famiglia.
Umberto II e la moglie Maria Josè, mancata nel 2001, riposano nell’ abbazia francese di Hautecombe.
Il brevissimo governo di Umberto è complesso da giudicare, in quanto la cornice storica in cui egli si trovò era alquanto frammentaria e, soltanto un cambio netto con il passato, avrebbe potuto porre il Paese in una nuova condizione di equilibrio.