Cronaca

La morte di Luana

Riflessione della scrittrice Gabriella De Gregori

Luana D'Orazio, altra vittima del lavoro, aveva 22 anni
Siamo talmente presi dal vortice degli aggiornamenti sulla pandemia che ci può sfuggire anche un
evento tragico e denso di significati. Questa mattina mi è arrivata l’immagine di un foglio scritto a
mano e attaccato ad un vetro di una porta tramite un gruppo dal significativo nome di “Isole in
movimento”. Di solito gli argomenti che si scambiamo i partecipanti sono rivolti al mondo della
musica e dell’arte proprio perchè: – ” La bellezza salverà il mondo” – ma, come in questa
circostanza, ci ammoniscono di stare attenti alla realtà che ci circonda. Chiunque abbia letto questo
messaggio si è senz’altro sentito come schiaffeggiato dalla gelida mano di questa tragica realtà:
un’altra giovane vita è stata “fatta a pezzi da un macchinario tessile non a norma” (così è riportato
nel foglio). La magistratura sta facendo il suo corso mentre gli operai rimarcano la priorità dell’utile
sulla loro sicurezza e di conseguenza sulle loro vite. Sembrano frasi e pensieri da letteratura di
mezzo secolo fa. Non si può tornare indietro, ma non dobbiamo neanche farci annebbiare la mente
da un evento subdolo e poco contenibile e, al contrario, dobbiamo alzare la guardia e concentrarsi
sullo scorrere parallelo della vita quotidiana. Superemo meglio le nostre paure, coglieremo meglio il
sapore delle cose per cui bisogna vivere e lottare ma soprattutto in solidarietà con gli altri. Solo in
questo modo daremo il nostro autentico contributo di partecipazione al dolore della tragica

scomparsa di Luana.

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