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La discussa Legge della Shariah

Una definizione a uno di quei vocaboli arabi, in questi giorni, molto utilizzati, soprattutto durante i tg, ma poco spiegati, quasi “dati per scontato”.

Sharia. La legge islamica. Cos'è nella tradizione - ExpoitalyOnline

La shariah  è un insieme di norme etiche e legali, che costituiscono un complesso, ma esplicito, codice giuridico, concepito come modello ideale per una società teocratica. La società civile è, infatti, sinonimo di comunità religiosa e, anche la scienza, che, nell’ Occidente, è, spesso, contrapposta alla Religione, deve rispettare i canoni della dottrina islamica.

Nell’ambito di competenza della Shariah rientrano anche le norme del diritto matrimoniale.  L’uomo può stipulare un matrimoio, anche a carattere poligamico, che gli consenta di sposare fino a quattro donne, assicurando un identico tenore di vita a ciascuna delle consorti e ai rispettivi figli. Il divorzio, possibile per iniziativa del marito anche in assenza di particolari motivazioni, può essere ottenuto dalla donna solo per mezzo di una complessa procedura giuridica, sulla base dello stesso principio che consente il matrimonio fra un musulmano e una donna di diverso credo religioso, ma impedisce di dare in sposa una donna musulmana a un uomo non seguace dell’Islam.

Per quanto concerne l’abbigliamento femminile, l’invito rivolto dal Corano alle donne, affinché indossino un mantello che copra il loro corpo, non può un fondamento della prescrizione di nascondere anche il volto, introdotta dai califfi Abbasidi, all’epoca del 1000 dopo Cristo, circa.

Se questa pluralità di orientamenti costituisce indubbiamente un motivo di tensione nel mondo islamico, la quasi totalità dei seguaci di questa religione offre invece un’immagine di profonda unità per quanto concerne l’osservanza dei doveri noti come Cinque pilastri dell’Islam: alla professione di fede, shahada, nell’unico Dio, il musulmano deve infatti affiancare la preghiera quotidiana, salat, nelle forme rituali previste, osservando poi il digiuno, sawm, durante il mese di Ramadan, oltre a recarsi in pellegrinaggio, hagg, almeno una volta nella vita alla città santa, La Mecca, e a versare una certa somma di denaro come decima, zakat, a beneficio dei poveri e della comunità.

La preghiera quotidiana viene recitata in forma collettiva nella moschea, il luogo di culto dei musulmani, dove il venerdì, giorno festivo per l’Islam, si tiene a mezzogiorno il rito solenne.

Ai teorici di un Islam per così dire “moderato” che sappia far convivere i suoi ideali tradizionali con le esigenze di una società moderna e parzialmente occidentalizzata si contrappongono infatti quanti considerano il primato della legge religiosa nella vita sociale come elemento irrinunciabile dell’identità islamica, minacciata dal laicismo politico e sociale dell’Occidente secolarizzato. Il malcontento diffuso negli ambienti religiosi più tradizionalisti, fortemente critici verso la politica di quei governi ritenuti responsabili della corruzione di una società ligia da secoli al rispetto dei principi più puri dell’Islam, è alla base del fenomeno del cosiddetto fondamentalismo islamico.

 

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