Attualità

Come ci si curava ai tempi di Dante

Le erbe al tempo di Dante. La Sua Commedia Divina, inizia “nel mezzo del cammin di nostra vita, incontrai una selva oscura”. In quel tempo era facile vedere, città con alte mura contorniate da campi coltivati e boschi, facile addentrarsi nei campi o nei boschi con facilità. Dante, era noto conoscitore della Botanica appresa dai libri antichi (Plinio) e recenti (Crescenzio) contemporaneo. Nella sua opera parla di alberi e varie erbe visti in Maremma presso Cecina e cita erbe con competenza, infatti oltre a interesse personale già citato, Dante era iscritto all’albo dei Medici parla: canapa vesti, giungo cesti, piante medicamentose (calendola, camomilla) Le erbe medicamentose un po’ erano raccolte nei campi, un po’ coltivate negli “orti dei semplici”, Achillea (emorroidi, ulcere). Menta (digestiva, antispasmodica) Malva (lassativa),Tiglio (raffreddore, insonnia),Gramigna (diuretica) ,Sambuco (raffreddori, dolori reumatici, gotta),Ricino(purgativo),corteccia di salice da cui Aspirina, Valeriana (emicrania, isterismo). Per il mal caduco (epilessia di cui soffriva anche lui usava oppio), Alloro e limone bollito sgonfia pancia eccezionale), Mirto (simbolo di Amore e Fecondità) di cui si componevano ghirlande per le Spose, Olio di Olivo (per moderare la pressione).

Lascia un commento