Due Chiacchiere con l' Arte

Ricordati di uccidere di Angela Cavazzuti

AUTORE: ANGELA CAVAZZUTI

EDITORE: LA FELUCA EDIZIONI

PRIMA EDIZIONE: APRILE 2023

ISBN: 979-12-80370-09-9

DISPONIBILE: CARTACEO E E-BOOK

ACQUISTABILE: Sul sito “LA FELUCA EDIZIONI”, su AMAZON.IT, presso i principali bookstore online (MONDADORI STORE, IBS, LIBRERIA UNIVERSITARIA) ed è ordinabile in qualsiasi LIBRERIA del territorio nazionale.

 

SINOSSI

Può un uomo gentile, di bell’aspetto, appagato professionalmente, essere stato in passato un crudele assassino? Possono gli incubi ricorrenti, i flash back improvvisi, gli episodi amnesici di cui è vittima, essere il segnale che quel predatore vive ancora dentro di lui ed ha ricominciato ad uccidere? Diversi sono gli interrogativi che tormentano Jann Aubry, scrittore di successo e principale indiziato nell’indagine sui brutali omicidi che terrorizzano Bruxelles

 

BIOGRAFIA

Angela Cavazzuti, modenese, da nove anni vive in Belgio. Divoratrice infaticabile di libri e film gialli, detesta la violenza nella vita vera tanto quanto ama il crimine in tutte le sue forme letterarie ed artistiche. Particolarmente interessata alla criminologia, alla devianza sociale e al fenomeno dei serial killer, la sua libreria deborda di saggi sull’argomento. Ha lavorato a lungo in biblioteca, organizzando e partecipando a diversi corsi di scrittura creativa. “Ricordati di uccidere” è il suo primo romanzo.

Domande all’autore:

 

Che lavoro hai svolto di ricerca e altro per poter scrivere questo libro?

 

Il protagonista del mio libro è il principale indiziato in una serie di omicidi recenti e meno recenti. L’uomo ha grande difficoltà a difendersi in quanto soffre d’una forma di AMNESIA che ha cancellato buona parte del suo passato (da qui la scelta di utilizzare nel titola la parola “ricordati”). Ne consegue che ho dovuto documentarmi a lungo sui vari tipi di amnesia. Per fare questo mi sono affidata a internet, ma anche alla consulenza preziosissima di una psicologa che mi ha aiutato a meglio comprendere i meandri della mente umana. Internet mi ha aiutato moltissimo anche per comprendere i tipi di terapia utilizzati in casi del genere. Nello specifico l’ipnositerapia e l’ipnoterapia. Era importante sapere quali obiettivi si possono raggiungere e quali no e come si svolgono le sedute. Protagonisti paralleli nel romanzo sono due giovani ispettori della Polizia Giudiziaria di Bruxelles. Nonostante io viva da nove anni in Belgio, non è stato facile avere una chiara idea della struttura delle forze dell’odine, della loro gerarchia, del loro lavoro. Ho dovuto fare un grande lavoro di ricerca su internet, sono andata direttamente nei vari distretti ed ho parlato con numerose persone. A volta ho addirittura fermato degli agenti per strada, per porre loro delle domande! Ma soprattutto, ho la fortuna di avere un amico che lavora nella polizia scientifica belga: la sua consulenza attenta e costante mi ha aiutato enormemente!

 

Come mai secondo te il giallo è uno dei generi più letti?

Questa è una domanda complessa. Le motivazioni possono essere tante, e soprattutto molto diverse per ognuno di noi. Posso solo ipotizzarne alcune: L’interattività: un romanzo giallo non si legge passivamente. Richiede concentrazione ed attenzione. E’ una lettura di svago ma al tempo stesso un gioco dove il lettore si applica per scovare indizi e arrivare a scoprire il colpevole prima della fine. E’ una sfida che seduce. Una fonte di brivido ed emozione: la paura è un’emozione forte che ci attrae e ci fa sentire vivi. E non c’è niente di meglio che concedersi qualche ora di tensione, poi chiudere il libro, spegnere la luce e sentirsi di nuovo al sicuro. Una certa forma di “incomprensione” ed “incredulità”: la violenza è spesso talmente lontana dal nostro modo di essere e di vivere che dobbiamo vedere o leggere per credere che si possa arrivare a tanto. Quante volte alla fine di un libro, di un film, di un documentario, ci diciamo “vedi, bisogna fare attenzione perché può succedere ad ognuno di noi”. E’ un monito che mi ripeto all’infinito, senza crederci veramente. Nel mio caso queste motivazioni sono tutte valide, soprattutto la prima. Questi libri soddisfano moltissimo il mio istinto indagatore. Mi sarebbe tanto piaciuto diventare criminologa. Nel mio piccolo, mentre leggo un libro giallo, lo sono!

 

I personaggi sono inventati o ti sei ispirata a personaggi o a fatti reali?

La storia è completamente inventata. I personaggi anche. Tuttavia i miei tre personaggi principali racchiudono molto di me: Jann è uno scrittore e ama i gatti, Federico è un italiano immigrato in Belgio, adora la pizza e ascolta Stromae, Melanie guida la mia auto, dorme con la mia t-shirt, è una donna indipendente e forte. Chi mi conosce personalmente mi riconoscerà in moltissimi altri dettagli. Per quanto invece riguarda i personaggi “accessori” spesso mi sono spesso ispirata ad amici e conoscenti. E’ stato un espediente utilissimo sia per non sbagliarsi nelle descrizioni fisiche, sia per sapere, a priori, quali reazioni ogni personaggio avrebbe avuto davanti ad una certa situazione. Lo dico sempre, e lo ripeto: quando i personaggi sono così chiari nella tua testa, il romanzo si scrive da solo perche tutti gli attori si muovono e parlano quasi autonomamente. E’ una sensazione esaltante.

 

Progetti per il futuro?

Tanti!!! Vorrei occuparmi un po’ di più della promozione di “Ricordati di Uccidere” anche se non è facile, vivendo all’estero. Amerei incontrare i potenziali lettori ma anche chi ha già letto il libro. (Vorrei ricevere dei feed back. Sono solo agli inizi e accetto critiche e consigli da chiunque.). Non ridere, ma ti confesserò che aver scritto questo libro mi ha catapultato in un attimo nella realtà della persona che ho sempre sognato di essere: Jessica Fletcher (la protagonista della famosa serie “La signora in giallo”). Ed ho intenzione di giocare questo ruolo fino in fondo! Villers-la-Ville non è poi molto diversa da Cabot Cove, ci sono solo meno omicidi! Ma, tornando seri, il mio vero grande progetto del momento è terminare il mio secondo romanzo: ancora un thriller che vede all’opera i due giovani ispettori Federico De Falco e Melanie Brochard della Polizia Giudiziaria di Bruxelles. Stessi investigatori del primo romanzo, nuova indagine. E’ quasi cosa fatta… ma vi dirò di più tra un paio di mesi!

 

Il tuo libro giallo preferito o autore preferito?

Sono appassionata di gialli in ambito ospedaliero. Dunque Robin Cook è uno dei miei idoli. In particolare il suo libro COMA. Datato, ma stupendo! (Tra qulche giorno sarò ricoverata per un piccolo intervento. Puoi essere certa che non lascerò un momento il mio bloc notes e prenderò nota di tutto. Chissà che non sia fonte d’ispirazione per il terzo romanzo?) Mi ha molto colpita anche INTENSITY di Dean Koonz, benchè qualcuno lo consideri thriller/horror. Altrimenti ho gusti assai classici (e un po’ scontati): Aghata Christie, Patricia Cornwell, James Patterson, Michael Connelly. Leggo tanto, anzi tantissimo. Eppure è raro che io trovi in un libro che non mi piace per niente. Nella vita, come nella lettura, cerco sempre il positivo: c’è sempre un motivo valido per appassionarsi a ciò che si fa o a ciò che si legge!

Di Manuela Montemezzani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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