CronacaLa Storia

Grand Lager Europa, Grand Lager Italia, Adminal

di FABRIZIO UBERTO

Salve a tutti mio nome è Adminal , ho 30 anni, dovere scusare ma non sapere molto italiano. Ma essere importante dire voi mia storia. Sono di Burkina Fasu, non proprio Paese in guerra, ma tanto tanto povero, con fame e carestie, insomma stare male, molto male lì. Per questo un giorno lasciato tutto, papa, ( mama morta prima) frateli e deciso andare Europa. Preso risparmi e con amico andati Tunisia con pick up. Brutta persona aiutato noi per soldi. Siamo andati in nave, nascosti dentro container, orrible viaggio. Arivati Genova, molta Polisia ma mio amico conoscere bene porto, noi no controllare. Fuori porto c’era uomo che portato noi Ventimiglia. Lì molta gente come noi, donne anche incinte, bambini. Parlato con loro, detto: ” Perché voi non prendere treno, pochi minuti c’è Francia. Loro risposto: ” Impossible treno, polisia fransé caccia indietro!”. Allora uomo Senegal ansiano detto: ” Solo per monti, voi provate”. Così con mio amico presa brutta strada, con brutto nome ” della morte”. Inisiato a caminare, ma non visto pietrone e storta caviglia. Allora pianto, pianto di rabbia! Noi tornati indietro! Di nuovo Ventimiglia, di nuovo sensa idee! Uomo ansiano detto: ” Voi dovete tornare Tunisi”. Io urlato: ” No, Tunisi mai!” Ansiano chiamato signore grosso, sfregiato con capello rosso- riccio. ” Lui areo privato”, detto ansiano, ” porterà Tunisi poi suo amico porterà voi Lampedusa”. Così preso questo aereo, tutto ballava. Noi aterrati vicino Tunisi, in specie di capanone. Persone con mitra, non polisiotti, ci chiuso in grande Gabbia. Tanta tropa gente, più di cento tutti stretti, uomini donne bambini. Molto chiasso, urla, brutto odore. Stati lì sensa mangiare per un giorno, pipì e altro sempre lì, davanti a donne, donne stessa cosa! Poi giorno dopo viene brutta faccia con capelli rossi. ” Quanti soldi hai? ” Meno male mio amico portati molti. Così noi fatti salire su grossa barca. Tutti africani, sesanta, setanta. Mare buono, ma tanta sete, dolori. Matina presto arriviamo Lampedusa. Di nuovo molta Polisia!. Noi contati e portati via con furgoni. Poi fatti salire su altro aereo. Io chiesto a ragazzo Senegal dove andiamo. Lui dice solo ” Cpt”. Lui mettere a piangere. Io andare fuori di testa, alzo, urlo: ” Cosa essere Cpt? Io non volere andare altra prigione! Polisiotto mi dice: ” Zitto stronso, ci marcirai lì!” Ed io: ” Perché fate cosi, io volere solo andare in Germania!” E polisiotto matto : ” Tu non capito che siete merde?, che non vi vuole nessuno?” Io ultime forse urlo ancora: ” Stronsa essere Europa! Io volere solo una vita migliore, peccato questo? ”
Ma lui ride e colpisce con manganelo!
Ma niente, io ed altri chiusi in questo Cpt. Altra prigione vicino Palermo! Per una anno lì dentro. Chi chiedeva rispondono ” Non si sa niente, possibile voi rimpatriati!”. Una sera guardia buona ci fa uscire spiaggia vicina, prendere aria come carcerati. Io scappare in bosco, camino, allontano. Poi vado su piccola spiaggia. Guardo un po’ mare. Solo momento di felicità dopo tante sofferense! Mare bello, mi dava libertà! Sentire libero prima volta! Sentire libero ma piangere!. Pensavo ai miei lontani, a tante speranse inutili. Pensavo mamma morta e volere tornare da lei! Ormai non credevo più niente, niente lavoro, niente Germania, niente vita migliore! Solo morte mi piaceva, morte ancora potere dare libertà. Io non sapere nuotare, ma lo stesso in acqua , mi lascio nel fondo. Occhi chiusi, come cullato da qualcuno…
Poi finito, non ci sono più.
Riapro gli occhi. Sto in bracio a signora ansiana, forse tedesca, in una bella casa! Lei coccola me. Ero un bel cagnetto, appena nato! Molto curato!. Finalmente in pace! Finalmente libero! Che bello, come era bella la Germania!”

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