Due Chiacchiere con l' Arte

Chiara Bennati Autrice

SINOSSI :

Lorenzo e Caterina sono fratelli e non potrebbero essere più diversi. Lui è un ingegnere stimato, sposato e con il grande sogno di avere dei figli. Caterina, invece, è un’artista eccentrica e stravagante che non sopporta i legami troppo stretti. Quando giunge loro la notizia che il padre Valerio è morto i due si rincontrano. Lorenzo ha sempre avuto un timore reverenziale per il padre, mentre Caterina ha sempre scorto in lui una profonda sensibilità, incontrando il suo grande affetto di rimando. La loro calma apparente viene sovvertita quando i due fratelli aprono quell’ultima lettera scritta per loro dal padre: Valerio, in un attimo di coraggio, si racconta per quello che è sempre stato, senza nascondere niente a se stesso e ai suoi figli. Il padre prende dunque le sembianze di uomo, amante, figlio, animo tormentato e ondivago, disegna ora la sua vita rivelando tutti i suoi più cupi segreti e le gioie più grandi. Un ritratto onesto e uno sguardo sul baratro più profondo che ci sia: la propria anima.

PRESENTAZIONE DELL ‘ AUTRICE

Mi chiamo Chiara Bennati, ho 48 anni e vivo a Siena, dove sono nata. Sono sposata e ho un figlio di 16 anni. Lavoro da 19 anni in Poste Italiane, dove da diverso tempo ormai svolgo l’ attività di consulente finanziaria. La scrittura è sempre stata per me una grande via d’uscita. Sono sempre riuscita a comunicare meglio con la penna che con la bocca. E poi, mettere nero su bianco i miei pensieri mi fa avere chiarezza di idee e maggiore comprensione delle cose. Quando mi trovo di fronte ad una pagina bianca di word mi sento libera di poter essere quello che sono. E forse anche di capirlo meglio. Il romanzo che vi ho inviato, “Come Crisalidi”, è un po’ una sorta di ricomposizione di tanti momenti della mia vita. Vi ho infatti riunito tutta una serie di racconti che avevo scritto nel corso degli anni in varie esperienze diverse.

E’ la storia di un personaggio, Valerio, che si racconta ai suoi figli con una lunga lettera che lascia come testamento spirituale. Una lettera che i due figli, Lorenzo e Caterina, leggeranno dopo la sua morte ed in cui scopriranno un uomo diverso da quello che conoscevano. Un padre a volte meschino, crudele, ma anche innamorato della vita, appassionato della vita. Un padre che, manifestandosi finalmente per quello che era stato realmente e non per l’ immagine che si era costruito, consente loro di porre rimedio a conflitti e blocchi interiori irrisolti cambiando in modo drastico le loro vite.

E’ uno scritto a cui tengo molto perché, come dicevo sopra, racchiude molto di me, di quello che ho vissuto in vari momenti della mia vita, ma anche di quello che avrei voluto vivere e non ho vissuto. Ma racchiude tanto anche di tante persone che hanno incrociato il mio cammino.

Ho finito di scriverlo nel 2013 ma è sempre rimasto in un cassetto fino allo scorso anno. Tutto questo a seguito di un vero e proprio “tzunami” che ha colpito la mia vita il 28 settembre 2015. Ad un normale controllo di routine, 4 giorni prima del mio quarantesimo compleanno, mi è stato diagnosticato un cancro al seno sinistro. Sono stata operata e sottoposta a tutte le terapie del caso. Grazie a Dio ed ai medici, ora sto bene e sono tornata a vivere come una persona “normale”, anche se devo costantemente fare i conti con un corpo completamente diverso da quello che era prima di quella data. Le mie ferite, che mi cadono costantemente sotto gli occhi, per certi versi, però, mi hanno “curato” permettendomi di vedere la vita tutta in un altro modo, di assecondare le mie passioni, di cercare l’essenza, di lavorare molto su di me insomma. Ed è proprio in questa ottica che ho deciso ad inizio 2022 di inviare il mio scritto alla casa editrice fiorentina “Porto Seguro” per farlo trasformare in un libro con il mio nome e realizzare un grande sogno. Sempre nel 2022, prima del romanzo, ho pubblicato dei racconti in una raccolta “Elisir di Parole Racconti Raccolti”. Era il risultato del lavoro fatto dopo aver frequentato con altre persone un corso di scrittura creativa emozionale. Nello stesso anno ho pubblicato il racconto “Mille Volti dell’Amore” nell’antologia Racconti Toscani edita da Historica e il racconto “Connessione” nell’antologia “Donna sopra le righe 2022” (una raccolta fatta da una associazione di donne operate al seno).
Intanto sto continuando a scrivere; ho curato una rubrica per il giornale online “SienaPost” intitolata “MondoParallelo” dove ho intervistato varie persone che erano riuscite a cambiare vita realizzando un loro sogno (www.sienapost.it se vuole leggere qualcosa) ed attualmente sto iniziando ad impostare un’altra rubrica. Vorrei inoltre raccogliere le varie interviste che ho fatto per “MondoParallelo” in un unico scritto ed ho iniziato anche un altro libro. Si tratta della storia vera di una persona molto particolare che mi ha chiesto di provare a trasformare in romanzo. Ho anche partecipato a vari concorsi letterari con dei racconti, classificandomi in alcuni di essi.

INTERVISTA  ALL? AUTRICE:

Come nasce questo libro?

Questo libro ha una lunga storia, è nato direi un pezzettino per volta. Ho sempre amato scrivere, fin da piccola. E’ sempre stata la mia fuga, la mia libertà di poter esternare tutto quello che avevo dentro. Avevo scritto molti racconti in periodi diversi della mia vita. Racconti che erano frutto di esperienze vere vissute ma anche di fantasia, di sogni, di paure. Un giorno, rileggendoli, mi sono accorta che comunque avevano in un certo qual modo un filo conduttore che li univa. E’ così che è nata l’idea di farne una storia unica e piano piano ha preso forma il personaggio di Valerio.

Mi parli dei protagonisti?

Il personaggio principale è Valerio. E’ sulla sua vita che è costruito tutto il romanzo che nasce come una sorta di flash back. La storia inizia con una lunghissima lettera di Valerio scritta a Lorenzo e Caterina, i suoi figli, in punto di morte. Da lì si srotola tutta la sua vita. Raccontata senza filtri e senza menzogne. La sua, forse, è una specie di catarsi prima della morte, un voler alleggerirsi di tutti i pesi che si era dovuto portare dietro tutta la vita nascosto dietro la maschera del medico professionista stimato e apprezzato. Ma al tempo stesso è una grande prova di coraggio ed un grandissimo dono che fa ai suoi figli. Un dono che consente loro di affrontare i propri demoni personali e crescere, trasmutare, un po’ come delle crisalidi appunto. Lorenzo e Caterina sono insieme, per mano, all’inizio del libro quando vanno a seppellire loro padre e sono insieme alla fine, abbracciati, nell’ultima pagina. Ma completamente cambiati e capaci di comprendersi nelle loro diversità come non era mai accaduto prima. Credo che Valerio incarni un po’ l’essere umano in senso lato. L’essere umano con le due infinite sfaccettature, le sue doti, i suoi talenti, ma anche i suoi lati oscuri, le sue pochezze. E’ solo accettandole tutte queste sfaccettature, accettandole ed accogliendole dentro di noi, che forse si può davvero crescere e trasmutare. Come in una vera e propria opera alchemica. E’ questo il senso delle parole che Valerio lascia in eredità ai suoi figli. Una via per scendere nei propri inferi personali, affrontarli per poi risalire e rinascere come farfalle.

Quanto questo libro le somiglia?

Ci sono sicuramente tante cose di me. Del mio rapporto con le persone che amo, del mio viscerale legame con la mia città. Tante cose vere, mie o di persone che ho incrociato durante la vita. Ma ci sono anche tanti sogni, tante paure, tante fantasie, a volte eccitanti a volte terrificanti. Cose non realmente accadute nella mia vita ma non per questo meno vere. Come dicevo prima, però, credo che in realtà in questo libro chiunque possa ritrovarci un po’ di sè. In fondo Valerio, i suoi figli, Paola, sua moglie, sono quello che potremmo essere ognuno di noi. Quello che vorremmo essere e non siamo stati o quello che siamo stati e non vorremmo essere stati.

A cosa sta lavorando in questo periodo ?

Come dicevo all’inizio scrivere per me è sempre stato essenziale. Potrei definire il senso della scrittura con due parole: Cura e Libertà. Cura per affrontare i dolori e le sfide della vita. Libertà di essere, senza limiti. Avevo in realtà scritto questo romanzo da tanto. Poi durante il periodo del covid frequentai un corso di scrittura creativa emozionale online e con e altri partecipanti alla fine pubblicammo un libro di racconti collettivo “Elisir di parole, racconti raccolti”. Da lì trovai il coraggio di portare il mio scritto ad una casa editrice di Firenze che decise di pubblicarlo. Ed è stato come aprire il vaso di Pandora: ho iniziato mille cose legate alla scrittura. Ho curato una rubrica per un giornale online, SienaPost, intitolata “Mondo Parallelo” in cui ho raccontato le storie di persone vicine a me che erano riuscite a trasformare il loro Sogno in Realtà. Ho pubblicato due mie racconti in altre due raccolte, una “Racconti Toscani” di Historica Edizioni e una “Donna sopra le righe”, che conteneva scritti di donne operate di tumore al seno, come me. Ho partecipato a vari concorsi letterari, fra cui quello internazionale Jodorowky classificandomi. Attualmente vorrei riuscire a realizzare uno scritto unico di tutte le storie che ho raccolto per la rubrica Mondo Parallelo e poi portare avanti un altro romanzo su una storia di vita vera molto particolare che ho già iniziato.

Quanto è importante la lettura in questo periodo?

La lettura, come la scrittura, per me è sempre stata di vitale importanza. Dal primo libro che lessi in prima elementare, Cipì di Mario Lodi, non ho più smesso di leggere. Adoro i libri, di carta. Mi piace toccarli, annusarli, tenerli fra le mani. Ne sono gelosa. Alcuni di loro mi danno sicurezza; sapere che sono lì nella libreria di casa e che quando voglio posso riprenderli e sfogliarli mi fa sentire protetta. Ai tempi di scuola ho letto i grandi classici, che per me sono rimasti dei punti fermi. Sono sempre rimasta affascinata da Pirandello, dalle sue riflessioni su realtà e finzione, dai suoi ragionamenti filosofici. Ricordo ancora con immenso piacere la prima volta che lessi “Uno, nessuno, centomila”. Ma mi piaceva molto anche Moravia, la sua crudezza, il suo far emergere l’anima e l’umanità sprofondando nella carnalità, nella materia. Ero stordita dalla bellezza delle parole dei libri di D’annunzio. Le sue descrizioni, il suo trasudare passione da ogni esperienza, il suo giocare con le parole come in una danza magica capace di toccare le corde più nascoste di me. Crescendo ho divorato gli scritti di Cohelo, mi sono avvicinata a Bukowski. Ma potrei citarne tanti altri: Kafka, Kundera, Esse. Leggere è come partire per un viaggio; lasciare le parti di te note e avventurarsi nell’ignoto per poi tornare, una volta girata l’ultima pagina, diversa, nuova.

Come invogliare le persone a leggere, secondo lei ?

Oggi viviamo in un mondo velocizzato, dove siamo abituati ad avere tutto e subito, dove dobbiamo adattarci ai continui cambiamenti come camaleonti, dove non abbiamo tempo per la lentezza e per l’alta risoluzione. Le immagini, i video brevi, i reel sui social fanno da padroni. Le parole scritte invece richiedono tempo, concentrazione, lentezza. Richiedono uno sforzo ed un impegno personale maggiore. In cambio però regalano l’immaginazione, la fantasia, le connessioni mentali, il piacere di un pensiero con tante ramificazioni. Forse bisognerebbe solo fare un respiro profondo e rallentare. Rallentare e staccarci dalla ruota del criceto in cui la società in cui viviamo ci fa correre incessantemente. Ritagliarsi spazio per fare vuoto e permettere all’immaginazione che scaturisce dalla lettura di un libro di farsi spazio dentro di noi.

Dove possiamo trovare il libro?

Il libro è acquistabile sul sito della casa editrice Porto Seguro (www.portoseguroeditore.com), su Amazon ed è ordinabile in tutte le librerie d’Italia.

Di Manuela Montemezzani

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