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La religione non deve essere un problema

I recenti fatti accaduti a Nizza, ad Avignone e a Lione bussano in malo modo alle nostre anime, già rapite da altri pensieri, costanti e invasivi. Ognuno pratica la propria Fede, nel modo cui si sente veramente vicino al proprio Dio, conferendogli pace nell’anima. In questi giorni, che si commentano da soli, tra notizie vere e altre, contenenti dati poco affidabili, manipolate, gli individui comuni, in particolare i cristiani cattolici, riaccendono la fiamma della paura, conseguente a un gesto, in parte razionale, causato da un errata interpretazione del Corano.

L’Islam non è una religione che chiede l’uccisione di coloro che pregano altri dei, ma esistono gli estremisti, che costuiscono il problema cruciale, che merita una soluzione cui non seguano altre vittime.

La domanda banale, quanto necessaria, è il perché di ulteriori sofferenze. Insegnamo ai ragazzi la libertà di crearsi un futuro, realizzando, nel possibile, i loro sogni e poi non sono tranquilli nemmeno nello scambiare qualche chiacchiera, magari in quell’angolo, “obiettivo” di mentalità perverse. L’estremista che decide di compiere questo gesto non è in nome della religione, come afferma, quasi a giustificarsi, ma la utilizza come espediente altri problemi personali. Quella parte del Medio Oriente ha spesso dichiarato l’odio nei confronti dell’Occidente, ma la prima motivazione è quella economica, nonostante, neglo ultimi dodici anni, la situaizone non è brillante come in quegli precedenti.

Poliziotti, dirette dagli ospedali e restrizioni ne riceviamo quasi ad assuefarsi, espressione provocatoria, ma esplicita per comprendere quale livello di abuso informativo stiamo subendo. Non è accettabile colpire chi sta già capitolando e nessuno è immune dal virus, anzi un invito gentile è rimanere nelle loro terre, poichè, a quanto riportano i numeri, sono meno colpite della nostre. E se un migrante viene ospitato non è questo il modo più gradevole per ringraziare.

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