La Storia

Quando un luogo diventa parte della tua coscienza

Una giornata di festa e di unione, anche a chilometri di distanza, è, per tutti i cristiani, oggi, 11 febbraio.  Una giornata importante, non l’unica, ma tra le più sentite: l’11 febbraio 1858, a Lourdes, la Madonna è apparsa a una giovinetta di nome Bernadette Soubirous. La ragazzina ebbe altre apparizioni e molte sofferenze che stavano affliggendo la sua famiglia furono sanate. Da qui, il concetto di “miracolo”.

Le apparizioni mariane, in alcune città del mondo, ancora oggi, sono oggetto di analisi e valutazione, ma, nel caso della cittadina a ridosso dei Pirenei, l’approvazione è stata fornita dal vescovo di Tarbes, nel 1862. Da oltre un secolo, Lourdes è meta di pellegrinaggi: essa ospita milioni di fedeli ogni anno e da ogni parte del mondo. Oggi, la si può raggiungere con differenti mezzi di trasporto, tra cui pullman e treni che partono con associazioni di volontari, disposti a seguire anche persone con gravi disabilità fisiche nel pellegrinaggio, con soste in cui è necessario un aiuto per coloro che non sono autosufficienti.

La maestosità del santuario affascina sia i pellegrini che lo conoscono e lo hanno visitato di persona sia, soprattutto, coloro che lo “incontrano” per la prima volta. Il luogo in cui tutto ebbe inizio, però, si trova sotto la Grotta di Massabielle, dove i fedeli si ritirano in preghiera e sfiorano l’acqua benedetta, fonte di sollievo, ed è anche possibile accedere alle cosiddette piscine, ovvero vasche in cui ci si immerge si affida il proprio corpo all’acqua considerata miracolosa, ricavata dal fiume Gave, che scorre lungo la Grotta.

Lourdes non è solo un insieme di edifici religiosi, cammini e oggetti sacri, esposti nelle quantità di bancarelle e negozi, sono disseminati lungo la città, divisi in un quartiere vecchio e in un nuovo, entrambi meritevoli di un’occhiata anche dal punto di vista paesaggistico. Lourdes rappresenta il mondo che sogniamo: quell’ atmosfera di pace non è solo una “narrazione”, poiché la maggior parte delle persone che vi si recano, e lo confermo nella mie esperienze, riescono a entrare in contatto con una realtà che invita al silenzio e alla meditazione. Mi han colpito occhi pieni di fiducia, lacrime con un cenno di sorriso, giovani sdraiati a terra, eppure, in un qualche modo, composti, che recitavano il rosario.

Maria osserva, dall’alto dell’Esplanade, le persone che, pregando, cantando o silenziose, si radunano insieme e, in alcuni orari, si dispongono in processione: molte nazionalità, un’unica forma di amore. Ogni problema, che ci infastidisce nel quotidiano, scompare: la Mamma Celeste ti abbraccia, chiedendoti, senza parlare, di tornare. Un sorriso e un gesto caritatevole verso il prossimo nascono spontanei: Lourdes, sulla carta geografica, può essere localizzata da chiunque, ma, nella mappa della nostra fede, solo da coloro che ne conoscono l’essenza.

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