Attualità

Piccolo Chiostro Grande Progetto

21 marzo 1901 – 21 marzo 2021

 

“A 120 anni dall’apertura della Basilica del SS. Salvatore grazie alla Società per i Monumenti Cristiani,
siamo felici di presentare i LAVORI DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PICCOLO CHIOSTRO”

Si apre così l’invito alla partecipazione in streaming di un evento molto sinergico per la città di Pavia e per coloro che amano e contribuiscono a valorizzare i beni artistici della zona. Il Piccolo Chiostro, che poi molto “piccolo” non è, risponde a molte esigenze di quella che potrebbe essere uno spazio di incontro e, prima dei lavori di rifacimento, è stato per un gruppo di parrocchiani, che han coinvolto giovani e adulti, in una serie di eventi. Spesso, i valori cristiani erano i protagonisti degli incontri, concretizzato nella semplicità di lavori manuali, come il laboratorio di argilla, con l’insegnante Irene Manstretta, a letture di gruppo, come l’incontro con la poetessa Barbarah Guglielmana, a presentazioni di lavori e recite natalizie, accompagnate da fastosi buffet, a cui han lavorato i ragazzi dell’Istituto Clerici della città. Insomma, lo stare insieme era il must della location. Qualche anglicismo non nuoce: ci si attiene all’innovazione, sia nello spazio sia nel tempo.

Per partecipare: https://www.piccolochiostro.it/invito-evento/

 

e alcuni cenni storico-tecnici

La fondazione del nucleo originario della chiesa risale al 657. Ariperto I fa costruire un “larario”per la propria sepoltura consacrato a S. Salvatore. Il convento è stato fatto erigere da Adelaide di Borgogna, ed in seguito da Ottone I, che lo fa rinascere nel 969, dopo il declino che la struttura ha avuto fino al 924. Il monastero godette di notevoli privilegi; numerosi i possessi e le proprietà che lo legavano al territorio e che garantirono una prosperità sino alle grandi difficoltà di fine Medioevo.

Nel 1453, San Sisto a Piacenza, mediatore per l’Osservanza, prende definitivamente possesso del monastero.

Dal 1873 le sorti del monastero si differenziano rispetto alla chiesa: il complesso conventuale viene ceduto al Ministero della Guerra, mentre la basilica, inserita negli elenchi delle Commissioni Conservatrici Provinciali dal 1868, diviene oggetto di un acceso dibattito tra la Società Conservatrice dei monumenti dell’Arte cristiana per poter essere nuovamente aperta al culto (dibattito ventennale, che si concluderà nel 1900 con il pagamento di 5000 lire al Ministero della Guerra).
La destinazione a caserma dell’impianto monastico rimane sino al 1990 ca., quando il bene perde la sua funzione militare, viene chiuso e rimane inutilizzato e in stato di abbandono. La chiesa, ceduta alla diocesi di Pavia poco dopo il suo “riscatto”, mantiene tuttora l’uso che le è proprio.
L’intero bene è sottoposto a vincolo di tutela monumentale con decreto del 15 dicembre 1965.

Il complesso architettonico si estende in due cortili quadrangolari, sul cui lato orientale si addossa il fianco della chiesa di S. Salvatore. Tra il lato ovest della chiesa e il cortile settentrionale del complesso vi è un piccolo chiostro. A ovest del chiostro principale si aggiunge un corpo trasversale (ex-refettorio). Un ulteriore cortile si apre a ovest della corte settentrionale, delimitata da un edificio antico a nord, e due manufatti, di recente costruzione, disposti a chiuderla longitudinalmente. La parte meridionale dell’area è occupata da edifici ottocenteschi adibiti ad officine, depositi ed autorimesse.

Pavia è molto sensibile a questo gioiello, che merita attenzione e cura, rimediando agli errori del passato.

 

 

 

 

 

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