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Il Papa: “Dalle macerie si ricomincia sempre”

Francesco celebra la Veglia pasquale in San Pietro: il Risorto invita a non perdere mai la speranza

Città del Vaticano – Papa Francesco nella sua seconda veglia di Pasqua ai tempi del Covid si affida alla fiducia e sprona il mondo a guardare avanti, con fede e speranza. “Ecco il primo annuncio di Pasqua che vorrei consegnarvi: è possibile ricominciare sempre, perché c’è una vita nuova che Dio è capace di far ripartire in noi al di là di tutti i nostri fallimenti. Anche dalle macerie del nostro cuore Dio può costruire un’opera d’arte, anche dai frammenti rovinosi della nostra umanità Dio prepara una storia nuova”.

Officiata all’Altare della Cattedra, davanti a una ristretta assemblea di fedeli, e anticipata alle 19.30, nella basilica vaticana non ci sono che poche centinaia di persone, mascherine obbligatorie, distanziamenti rigorosi e tutt’attorno alla zona del Vaticano il clima è quello di una città che sembra in guerra, senza rumori, senza le luci della festa, senza le folle. Ricominciare è il verbo che ricorre spesso nell’omelia  del pontefice  per consentire ai partecipanti il rispetto del coprifuoco, la cerimonia omette quest’anno la preparazione del Cero pasquale, mentre non hanno luogo i battesimi ma la sola Rinnovazione delle promesse battesimal. Gesù “ci precede sempre – spiega Francesco nell’omelia –: nella croce della sofferenza, della desolazione e della morte, così come nella gloria di una vita che risorge, di una storia che cambia, di una speranza che rinasce”. Quindi, chiarendo il significato evangelico dell’”andare in Galilea”, dove “il Signore Risorto ci precede”, il Papa afferma che oltre al senso del “ricominciare” c’è anche quello del “percorrere vie nuove”.

Il rito della benedizione del fuoco che solitamente la sera della vigilia di Pasqua veniva fatto nell’atrio della basilica, stavolta si svolge ai piedi dell’Altare della Confessione, dove sono stati disposti sede e leggio con il microfono per il Papa, il braciere per il fuoco.  Durante la processione all’altare, alla prima sosta viene acceso il cero. Alla seconda sosta si accendono le candele dei fedeli. Alla terza sosta si accende una parte delle luci della basilica anche se solo con il canto del Gloria San Pietro si illumina totalmente.

«Fratello, sorella, se in questa notte porti nel cuore un’ora buia, un giorno che non è ancora spuntato, una luce sepolta, un sogno infranto, apri il cuore con stupore all’annuncio della Pasqua: Non avere paura, è risorto! Ti attende in Galilea. Le tue attese non resteranno incompiute, le tue lacrime saranno asciugate, le tue paure saranno vinte dalla speranza. Perché il Signore ti precede, cammina davanti a te. E, con Lui, la vita ricomincia» ripete il Papa.

«Ecco, allora, il terzo annuncio di Pasqua – conclude Francesco – Gesù, il Risorto, ci ama senza confini e visita ogni nostra situazione di vita. Egli ha piantato la sua presenza nel cuore del mondo e invita anche noi a superare le barriere, vincere i pregiudizi, avvicinare chi ci sta accanto ogni giorno, per riscoprire la grazia della quotidianità. Riconosciamolo presente nelle nostre Galilee, nella vita di tutti i giorni. Con Lui, la vita cambierà. Perché oltre tutte le sconfitte, il male e la violenza, oltre ogni sofferenza e oltre la morte, il Risorto vive e conduce la storia».

 

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