Due Chiacchiere con l' Arte

Fusion tra colori e sapori, presentiamo Marcello Pradhan Setzu

Presentiamo l’artista di oggi “Cuoco e pittore”….

Nato a Cagliari il 12 aprile del 79 da padre impresario edile e scrittore e da madre eclettica dalla quale crede di aver preso le doti artistiche. Diplomato a tecnico geometri con 2 anni di ritardo perché parecchio indisciplinato in adolescenza è stato un atleta velocista e campione Italiano dei 100m categoria allievi, titolo vinto a Fano.

Sempre in adolescenza fa parte di diversi gruppi musicali e produce musica. Si trasferisce in Inghilterra e inizia a lavorare in ristoranti italiani e resterà il suo lavoro fino ad ora. Come potete ammirare dalle foto di alcune opere culinarie.

Attualmente l’artista vive e lavora a Madrid.

Conosciamo meglio l’artista ponendogli alcune domande:

 

Fusion tra pittura e cucina spiegaci le tue due passioni .

Fusion è la parola esatta perché le due arti sono illusoriamente separate tra di loro, in realtà la loro struttura è essenzialmente la stessa.

Tutte le arti attingono dalla stessa fonte, dallo stesso principio creativo, non solo, se si è in stretta connessione con quel principio creativo tutto ciò che facciamo si trasforma in arte.

Esiste anche una particolare condizione, che alcuni medici definiscono un disturbo, la sinestesia, secondo la quale le percezioni sensoriali si sovrappongono permettendo di sentire un suono in un colore o una nota in un sapore. Questo è quello che io intendo per arte olististica, dove le arti non sono separate tra di loro ma complementari e credo che tutti siamo un pò sinestetici e che assolutamente non sia un disturbo ma un dono.

Per noi chef ad esempio è assolutamente normale parlare di note quando descriviamo i sapori, un pò come fanno i sommelier. È normalissimo quindi parlare di note alte, note basse e proprio come in un brano armonizziamo quelle note tra loro.

Riguardo le mie due passioni, si, a tratti s’incontrano ma sul piano fisico è difficile materializzare una vera fusion: posso senz’altro creare un impiattamento artistico ma creare un quadro edibile è un pò più complicato, o meglio, si può fare ma lo si deve mangiare subito perché avere un quadro in decomposizione nel salotto di casa non è proprio una bella cosa.

Da dove prendi spunto per i tuoi dipinti?

Dalle donne.

Dipingo principalmente soggetti femminili perché non vedo niente che superi la bellezza incarnata nelle donne.

Mi piace rappresentare anche tutte le qualità femminili come grazia, pazienza, contemplazione, ricettività.

È anche un esercizio per esprimere quelle qualità che anch’io, in quanto uomo, ho ma come tutti gli uomini faccio fatica ad esprimere. È bene bilanciare il maschile e il femminile tra loro, sempre in chiave olistica.

Di base però dipingo quello che i miei occhi vorrebbero vedere, voglio che i miei occhi si rilassino nella bellezza.

Commenta un tuo lavoro e da quanto tempo dipingi

Dipingo da tutta la vita e relativamente da poco. Nel senso che già da che ero piccolo facevo già qualche tela, chiaramente non coi risultati di adesso e fino all’adolescenza concepivo spodaricamente qualche tela. Ho ripreso assiduamente però solo da poco più di un anno sorprendendomi io stesso dei progressi fatti nel periodo in cui, udite udite, non dipingevo! È come se avessi sempre dipinto senza però non materializzare sul piano fisico.

Un dipinto da commentare? La diciottesima luna. È uno dei miei lavori più carico di simbolismo. Gli elementi simbolici sono sempre presenti nei miei dipinti.

È un dipinto concepito durante un dramma passionale, l’invaghimento per una donna e una marea di complicanze che impedivano un rapporto sano. Il dipinto rappresenta il “mollare il colpo”, la rinuncia a far funzionare qualcosa che non ha mai funzionato in diciassette lunazioni. Così alla diciottesima luna piena lasciai andare quel tarocco capovolto come recitano i versi che avevo associato al dipinto:

“In quella notte di luna piena in Aquario tutto si fece trasparente

Fummo esposti alla luce, nudi, seppur vestiti

E lasciai andare quel tarocco capovolto

Che volò via senza mostrare mai la faccia”

Adesso vi proponiamo alcuni suoi dipinti meravigliosi:

Per mettersi in contatto con l’artista lo potete contattare su Instagram alla pagina @pans_and_canvas

Di Manuela Montemezzani

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