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Minerale naturale, il Calcio!

Il nostro appuntamento di questa settimana è dedicato al… calcio! E a questo punto immagino le espressioni stupite ed incuriosite dei signori uomini al pensiero che nella rubrica della Naturopata si parli dello sport più seguito nel nostro paese!
In realtà sono costretta a deludere le vostre aspettative: oggi vi parlerò sì di calcio ma inteso come il minerale presente in maggior quantità all’interno del nostro organismo. Esso è presente al 99% nelle ossa e nei denti, di cui rappresenta il principale costituente; il restante è immagazzinato nel sangue ed in altri tessuti, quali i muscoli e svolge importantissime funzioni fisiologiche nel corpo umano. Il calcio è infatti preposto alla regolazione della contrazione muscolare ma risulta essere anche un importante fattore nella coagulazione del sangue; inoltre sembrerebbe rivestire un ruolo fondamentale per la salute cardiovascolare riducendo nel contempo il rischio di ipertensione.
Pur essendo un minerale così importante per il buon funzionamento dell’organismo, i livelli di calcio sono strettamente connessi a fattori quali la quantità di vitamina D presente nel corpo; tale sostanza è infatti coinvolta nell’assorbimento del minerale e la presenza nel sangue di ridotti livelli di essa, aumenta il rischio di ipocalcemia, cioè di carenza di calcio.
Per un efficace assorbimento del calcio è dunque molto importante monitorare i livelli di vitamina D, soprattutto durante la stagione invernale: ricordiamoci che, d’inverno, la minore esposizione alla luce solare riduce in modo significativo la produzione endogena di tale vitamina.
Questa sinergia tra vitamina D e calcio è particolarmente nota alle donne in menopausa, alle quali, sovente, vengono consigliati integratori specifici; come sempre, salvo casi particolarmente severi, è consigliabile affidarsi all’alimentazione naturale, individuando i cibi a maggior contenuto di calcio. Le fonti alimentari da cui ricavare il minerale sono infatti variegate e comprendono sia cibi di origine animale che vegetali: sto parlando del latte e dei suoi derivati, delle sardine e del salmone e, per quanto riguarda la verdura e la frutta secca, di verdure a foglia verde, come la rucola, il cavolo e le cime di rapa, le mandorle e la soia. Anche le bevande vegetali quali, ad esempio, il latte di mandorle e quello di avena rappresentano una buona fonte di calcio: facciamo solo attenzione al fatto che spesso si tratti di prodotti “fortificati”, ossia addizionati artificialmente con calcio ed altri oligoelementi, e dunque poco naturali.
In realtà non tutti i cibi sono uguali e l’assorbimento di calcio varia grandemente  in base alla tipologia di alimento assunto: ad esempio, la biodisponibilità del minerale nei latticini è pari a circa il 30% ma il contenuto piuttosto elevato di fosforo costituisce un fattore di inibizione che ne riduce il reale quantitativo metabolizzato. Per quanto riguarda i vegetali invece la percentuale assorbita è pari a circa il 5%; questo fatto è dovuto alla presenza di composti come l’acido fitico o gli ossalati, sostanze caratterizzate da un’azione chelante, cioè di parziale inibizione, nei confronti del calcio. È interessante evidenziare il fatto che anche importanti quantitativi di caffeina risultano possedere attività chelante, quindi attenzione ai troppi caffè!
Nonostante l’apparente ridotto assorbimento percentuale, il consumo di vegetali come fonte di calcio andrebbe comunque preferito rispetto a quello di alimenti di origine animale, come ad esempio i latticini: non dimentichiamo che i grassi saturi presenti nei formaggi incidono negativamente sui livelli di colesterolo LDL e sui trigliceridi, per cui scegliamoli ma con moderazione!
Nel prossimo appuntamento ci dedicheremo al selenio, quindi, naturalmente, vi aspetto giovedì!
Cristinacavallero.nat@gmail.com
 

 

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