Due Chiacchiere con l' Arte

AmoreAmaro

AmoreAmaro

Undici racconti più una ghost track, undici spaccati di vita, di amore quotidiano, di sentimenti antichi alle prese con moderne, mendaci tecnologie. Sullo sfondo i paesaggi urbani e salmastri della Puglia, terra splendida avvolta nelle sue insanabili asperità. L’amore ai tempi di WhatsApp, si potrebbe dire parafrasando un famoso romanzo di Gabriel Garcia Marquez. La penna affilata, romantica, divertita e sapiente dell’autore tratteggia degli scorci, dei flash, che immortalano degli spaccati di vita dei vari personaggi: una vecchia pentola rievoca ricordi di passione e complicità (“Spaghetti all’assassina”); due innamorati, che si sono separati per non affrontare un rapporto a distanza, rinunciando alla felicità (“Londra – Valle D’Itria: sola andata”); un segno del destino che si rivela non foriero di buone nuove (“Un giorno speciale – L’attesa del piacere”); le gocce di pioggia che richiamano le vane ragioni di un amore fallito (“Cade la pioggia sui nostri cuori”); la miopia che causa ridicoli errori di giudizio, come nel racconto grottesco “Gli occhiali” di Edgar Allan Poe (“Amore senza età”); una giornata di pioggia, la fuga dagli impegni di lavoro, un incontro casuale riaccende una passione fedifraga (“Un americano, meglio due?”); un rapporto senza futuro che non vuole finire, complice un profumo inebriante che non può essere ignorato (“Un’ultima volta ancora”); nuovi, inaspettati rapporti che soppiantano relazioni che si spengono con la lentezza estenuante di una candela che si consuma (“Ricordati di me”); una complicità carnale che funge da estremo rifugio per chi ne è consumato, coccolato e rassicurato (“Pit stop”); le meccaniche ingenue e incolpevoli del tradimento (“Mia moglie non mangia il pesce”); due amanti che rubano istanti preziosi, che non hanno il coraggio di lasciare i propri congiunti, ma che non possono nemmeno conservare le foto ed i ricordi dei loro incontri (“Milano mia (erase rewind)”); una traccia fantasma cantata, pardon impersonata da Jon Bon Jovi. L’amore è indiscutibilmente uno degli argomenti più trattati, e di consegueza abusati, da scrittori, poeti, cantanti, pittori e cineasti. Ma, come quasi tutto in ambito artistico, non è l’argomento in se ad essere dirimente, ma il modo attraverso cui l’artista lo affronta riuscendo a catturare l’attenzione o il paluso dello spettatore/lettore. Nel caso dell’antologia redatta da Meli, assistiamo alla messa in scena di piccoli scorci di vita, di ricordi, aspettative, proiezioni, aspirazioni e disilluse prese di coscienza di disarmante modernità. La tecnologia fa capolino fra le righe delle varie short stories, così come il lavoro, gli spostamenti, i cambiamenti di morale, le nuove tipologie di famiglia e le convivenze che prendono sempre più spesso il posto dei matrimoni borghesi e tradizionali, talvolta contratti senza la necessaria convinzione. E’ un’umanità in bilico fra il grottesco e il romantico quella tratteggiata da Meli, che dosa con giusta misura ironia e rassegnazione in un exursus quasi da film a episodi attraverso il male di amare. Il tutto con in sottofondo “Diamond ring” dei Bon Jovi.

Domande:

Una raccolta di storie, da dove ha preso spunto per scriverle?

Come dice il sottotitolo stesso del libro si tratta di racconti tratti da storie quasi vere. Ho voluto mettere in scena una vera e propria antologia delle relazioni in chiave contemporanea. In un’epoca in cui i ritmi sociali sono scanditi dai social network anche l’amore ne è affetto, tanto da venirne influenzato: relazioni che durano quanto la durata di una story su instagram e altre, che si nutrono degli equivoci alimentati dal web 2.0. Ho scelto questa forma di narrazione perché ritengo che sia un mezzo immediato per entrare in sintonia con il lettore e per raccontargli una storia. Stiamo attraversando un’epoca caratterizzata da Netflix, dalle serie Tv, in cui è più facile ritagliarsi cinquanta minuti scarsi per guardare l’ultima puntata della nostra serie televisiva preferita rannicchiati sul divano piuttosto che impiegarne ben centotredici, spostamenti esclusi, per andare al cinema a vedere Una Donna Promettente, ultimo film di Emerald Fennell. Da incallito lettore apprezzo la bellezza dei racconti, facilmente fruibili in treno, tra uno spostamento e l’altro, come in spiaggia, tra un bagno e uno spritz. Lo spunto non è necessariamente autobiografico. Le relazioni della mia generazione sono costantemente sotto i miei occhi. È stato spontaneo attingere dal quotidiano.

 

Come messaggio vuole trasmettere al lettore ?

Non credo che l’autore debba necessariamente trasmettere un messaggio ai propri lettori. Quanto meno in un libro di narrativa. Però un suggerimento spero di fornirlo attraverso questi racconti. Penso che la malinconia sia uno stato d’animo molto contemporaneo. Il titolo rappresenta un’estrema sintesi dei racconti presenti nel libro. L’amore è il tema principale, il fil rouge che collega tutte le storie. Ma – senza voler fare spoiler – è un tema ricorrente anche l’amarezza che può restare alla fine di una storia d’amore. Si tratta di racconti in cui si narra l’amore contemporaneo, caratterizzato da un’estrema fluidità e da una precarietà emotiva che facilita spesso il processo di evoluzione di un rapporto portandolo a consumarsi rapidamente. La vera sfida della coppia moderna è, a mio avviso, quella di andare avanti insieme: di sopravvivere all’amore stesso.

Come secondo lei si possono avvinare i giovani alla lettura ?

Ho avuto modo di partecipare da scrittore agli ultimi due Saloni Internazionali del libro di Torino e in entrambi i casi non ho potuto fare a meno di notare che c’erano tantissimi ragazzi a curiosare tra gli stand. Centinaia di giovani in fila per entrare. Poi pochi avevano realmente un libro in mano. Quindi qualcosa che si inceppa c’è di sicuro. I giovani si nutrono costantemente di informazioni ma non attingono alla carta. Sono nativi digitali e la loro fonte di approvvigionamento principale è lo smartphone. Probabilmente dobbiamo migliorare tutto quello che non è fisicamente il libro. Penso quindi ad audiolibri ed eBook. Forse questi strumenti più “moderni” sono maggiormente vicini ai lettori di età più giovane. Attraverso questi mezzi si può cercare di raggiungere il pubblico più giovane e magari invogliarlo a leggere. È difficile vedere un adolescente con in mano un libro, ma so che tanti ragazzi leggono su Kindle. Sono un ottimista e ho speranza verso i ragazzi.

 

Dove possiamo trovare il libro?

Il mio libro AmoreAmaro si trova nelle librerie, se non dovesse essere presente fisicamente si nuò ordinare. In tutti ali store online è sempre disponibile. Ma sarei molto contento se i lettori lo acquistassero in libreria.

Che progetti ha per il futuro?

A fine novembre verrà pubblicata la seconda edizione di AmoreAmaro, arricchita da tre inediti. Per il 2024 c’è già un libro in rampa di lancio ma non posso rivelare altro. Mi definisco un sognatore. Trovo che sia la definizione che meglio mi rappresenti. E mi auguro di continuare a sognare.

Di Manuela Montemezzani

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