Due Chiacchiere con l' Arte

Domenico Peloso , Comico e Scrittore

SINOSSI: IL SENSO DI UN VIAGGIO
L’essere umano ha sempre sognato di viaggiare nel tempo, una
miriade di film hollywoodiani si sono ispirati storie simili. E se
tornassimo nel medioevo? Se incontrassimo i nostri antenati
nella preistoria? O, per assurdo, se l’uomo incontrasse sé stesso
nel futuro? Vedrebbe davvero le auto volare? Quanto la nostra
mente potrebbe spaziare in situazioni del genere?! Beh, nel 2091
tutto ciò può accadere, grazie a un esperimento molto ambizioso
quanto pericoloso!
“Il senso di un viaggio” è ambientato in un futuro molto grigio,
senza speranza, dove ogni giorno sulla terra sembra “un giorno in
più”. La società è al baratro, i rapporti umani sono ormai azzerati,
è il trionfo della tecnologia che ormai regna sovrana in un mondo
fatto di case diroccate e cinismo! In tutto ciò c’è chi non ci sta nel
vedere tutto questo degrado: si chiama Antony Peloso 2.0,
speaker radiofonico, amante dei rapporti umani e dei racconti
tramandati da nonno Domenico che gli hanno sempre trasmesso
l’immagine di un mondo sano dove le persone si amavano, c’era
rispetto e soprattutto tanta voglia di ridere.
Antony odia con tutto sé stesso questa situazione, durante il suo
programma in radio urla agli ascoltatori il suo dissenso cercando
di trasmettere amicizia e affetto ai suoi ascoltatori, ma sempre
con un grande senso d’impotenza finché una mattina tra i suoi
ospiti incontra David, un brillante scienziato che è in cerca di una
cavia per il suo esperimento. Di che si tratta? Eh, che ve devo
spiegá tutto adesso?? Eh daje su?!! Ma soprattutto perché scrivo
come se fossimo in film di Carlo Verdone? Mistero. Il senso di un
viaggio è un percorso tra il protagonista e il lettore lungo il quale
a braccetto cercheranno di vivere tante emozioni. Che poi, in
fondo in fondo, qual è il vero senso di un viaggio? Beh, non resta
che scoprilo insieme! Buona lettura, anzi a questo punto buon
viaggio!!

 

BIOGRAFIA DI DOMENICO PELOSO
Domenico Peloso, scrittore, comico, presentatore, scaricatore di porto,
controfigura di Babbo Natale, Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, George
Clooney (gran sognatore e forse anche gran cazzaro) autore del libro “Le
Nostre Pagine” (cosa vera) torna a impugnare la sua quattro colori! E se
non è riuscito a farci sognare con il primo tentativo, per la serie “ritenta
sarai più fortunato” ci riprova con: IL SENSO DI UN VIAGGIO, idea nata un
giorno a pranzo dopo una piacevole chiacchierata con i suoi genitori
Antonio e Rosetta tra un fiore di zucca fritto e l’altro, come se fosse un
m’ama o non m’ama, Domenico ha deciso di trasformare un nostalgico
racconto del padre e un simpatico aneddoto della madre in un viaggio
ricco di emozioni che, dopo averlo vissuto sulla sua pelle, ha voluto
trasmettere ai lettori.
Avete presente quei racconti intriganti che sembrano quasi un viaggio?
Talmente intensi che sembrano quasi vissuti in prima persona?! Quindi
perché non scrivere delle sensazioni?! E così Domenico ha colto la sfida
con sé stesso e ha iniziato a scrivere senza più fermarsi, le prime parole
scritte a ridosso del Natale, mentre la neve imbiancava il suo paese (Villa
Cortese) citata nel racconto in una visione futuristica, per poi continuare
tra i primi timidi raggi di sole primaverili e quelli cocenti del sole d’agosto;
praticamente non è uno scrittore, ma un pannello solare!!
Ora, quale energia spinga l’autore a tanta costanza è un mistero ma,
anche questa volta invita i suoi lettori nella sua nave di follia dando a tutti
il benvenuti a bordo!

INERVISTA ALL’ AUTORE

 Comico, scrittore, come sei riuscito ad unire le due cose insieme?
– La passione per la comicità dentro di me è sempre stata molto presente: da bambino
guardavo e riguardavo sempre film comici anche a costo di passare pomeriggi interi
chiuso in casa, stessa passione che mi ha spinto a iscrivermi in accademia dove ho
conosciuto tantissimi artisti compreso il mio lato comico, li ho imparato a scrivere dei
semplici monologhi che con il tempo sono diventati racconti sempre più lunghi e
strutturati, poi complice il periodo pandemia, in piena esplosione artistica ho iniziato a
rifugiarmi nella scrittura: mondo che mi ha appassionato sempre di più da cui sono
usciti i miei libri: LE NOSTRE PAGINE E IL SENSO DI UN VIAGGIO. Con il passare del
tempo vuoi piano piano il ritorno alla normalità vuoi piano piano, il ritorno sul palco
sono riuscito a conoscere questi lati di me: il performer che si relaziona a un pubblico,
lo scrittore che regala immagini, risate, racconti ai lettori.

 Parlaci di questo libro.

– IL SENSO DI UN VIAGGIO è la storia di un mio ipotetico nipote che nel futuro si
sottopone a un esperimento: viaggiare nel tempo attraverso i ricordi della propria
famiglia, Antony il protagonista, vive in una società dove ormai i valori si sono estinti, le
persone sono schiave della tecnologia, arroganti e freddi! Si ritrova così a vivere sulla
sua pelle i racconti di mio papà che negli anni 60 dalla Lombardia è andato in
Basilicata a bordo della sua vecchia Lambretta, di mia mamma: la vita di una bambina
in Calabria in quegli stessi anni, e il mio servizio di leva nel 2000, questo viaggio
arricchirà il protagonista? E che spunti di riflessione potrà avere il lettore?

 Quanto è difficile far ridere?

– Io penso che far ridere, specialmente se ci si trova di fronte a un pubblico, possa
essere una delle cose più difficili di questo mondo, come allo stesso tempo la più
facile: ci sono tanti fattori che determinano una risata; l’empatia con chi ti ascolta,
come ti poni verso di loro, se trasmetti a tua volta allegria o negatività, credo che la
risata sia questione di vibrazioni, intese, intelligenza a volte idiozia l’importante è
trasmettere una situazione che da lì a poco possa essere divertente tutti abbiamo
voglia di ridire, ma tutto ciò si smorza se trasmettiamo macchinosità, ansia, disagio,
insicurezza, li si determina la difficoltà nel ridere. Lasciamoci andare le risate
arriveranno prima o poi.

 Nel mondo di oggi, com’è cambiata la comicità?

– La società progredisce a vista d’occhio, di conseguenza la moda, la musica, il gergo
giovanile e quindi anche la comicità, io credo che il caro e vecchio cabaret non morirà
mai, ma è arrivata da tempo il cosiddetto stand up comedy, ovvero una comicità più
satirica, qualche parolaccia in più, argomenti più spinti di quelli del mondo
cabarettiano, è una comicità più impuntata su battute a volte anche pungenti e
spiazzanti, è uno stile americano che richiama a volte il loro black humor, io credo che
questo genere (poi che possa piacere o meno) prenderà sempre più piede negli anni.

 Raccontaci la tua esperienza nell’accademia del comico.

– Ho iniziato quest’avventura nell’ottobre del 2017 frequentando una lezione prova: mi
sentivo un pesce fuor d’acqua, ero sul punto di andarmene quando d’un tratto iniziò il
corso, in tre ore cambiai completamente idea! Già non vedevo l’ora della settimana
dopo per tornarci, il giorno dopo inviai subito la mia iscrizione, sono stati tre anni
indimenticabili! Conoscere il proprio lato comico è un percorso che ogni essere
umano dovrebbe fare! Inutile dire che ogni esperienza legata a quegli anni mi ha
arricchito anima e cuore, tornassi indietro rifarei tutto!! Anzi forse avrei dovuto provarci
anche prima!

 È vero che i comici sono potenzialmente infelici? Si diceva così dei clown.

– Credo che il comico sia un artista e ogni artista sia un potenziale infelice, chi è artista è
una persona sensibile; quindi, soggetto a sorbire emozioni, nutrirsi di loro. Pensate
quanto si mette a nudo un cantate che sbaglia intonazione, un ballerino che cade, un
comico che non fa ridere, quanta frustrazione può esserci fallendo in ciò che si ama?
Quindi sì come artista può essere un papabile infelice, ma allo stesso tempo
estroverso che regala felicità agli altri, dopodiché sta sempre all’uomo dietro la
maschera che sia da clown che comica essere felice o cercare di esserlo: la vita è
questione di punti di vista.

 Dove possiamo trovare il tuo libro?

– Troverete il libro (anche il precedente: Le nostre pagine) da sua maestà AMAZON
– O sulla mia pagina Instagram lenostrepagine7 troverete il link per l’acquisto
– O per qualsiasi delucidazione o problema scrivetemi una mail a dome29@live.it

 Sta nascendo un nuovo progetto letterario per te, ci spoileri qualcosa?

– A breve uscirà il mio terzo libro: VOLEVO FAR RIDERE LA GENTE, la storia di aspirante
comico che decide di provarci (autobiografico vero?): coinvolgendo il lettore nelle sue
emozioni, che possano essere positive che negative, ci sarà tanto umorismo ma tanti
spunti di riflessione, il protagonista vi porterà per la prima volta con lui su un palco di
fronte al grande pubblico Come andrà? Sarai dalla sua? Ti emozionerai con lui? Non
vedo l’ora di farvi scoprire questo racconto!

 

Di Manuela Montemezzani

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